GLI ARCANI AI TEMPI MODERNI

LO SAPEVI CHE...

Nessuno prima di Alejandro Jodorowsky, seppur il gioco dei tarocchi fosse stato tramandato nei secoli, ha saputo dare risposte precise da dove provenissero, quale fosse il messaggio segreto che veicolavano e il come utilizzarli; divenendo sino al XX secolo perlopiù appannaggio di giochi chiromantici divinatori che, sotto forma di mito o mistero, rispondevano a domande di ipotetici futuri. Roba da maghi e cartomanti, indovini, zingari, New Age e sette esoteriche.

Ma come mai allora sono stati studiati e usati da personalità di rilievo quali ad esempio Carl Gustav Jung psicoterapeuta che, al di fuori di ogni sentore di cartomanzia, ne colse il significato archetipico animistico? Perché quando si parla di profondità della psiche, di archetipi collettivi, di “rivelazione”, si torna sempre a parlare di Tarocchi?

E’ stato proprio partendo dagli studi dello psicoterapeuta Carl Gustav Jung, che durante gli anni ’50 ne iniziò a svelare il profondo significato animistico, che Alejandro Jodorowsky, ha potuto proseguire e trovare quelle risposte che ne svelano il loro vero utilizzo e linguaggio.
A. Jodorowsky insieme a Philip Camoin, dopo un lungo e complesso studio durato 6 anni, ha ricreato una edizione esoterica-animistica totalmente nuova di Tarocchi, rivisitati nei dettagli e colori e ridisegnati totalmente da Camoin.
La Maison Camoin risale a Nicolas CONVER che incise nel 1760 il suo Tarot de Marseille, considerato come il più completo e il più vicino alla perfezione sino 1977.

I Tarocchi sono un insieme di 78 lame, definite Arcani. Il significato di ciascun Arcano trova il suo significato inserito in una disposizione coerente di tutti Tarocchi definita il Mandala 3x7.
Da ogni dettaglio, in un linguaggio: numerico, simbolico e di etichetta, si creano linee di unione che creano dei ponti di comunicazione fra tutte le 78 lame, come fossero la rete neuronale di un cervello cosmico.

Diagramma 3x7: un Mandala

Ogni simbolo, depositato come in una cassa che fa da forziere ad un tesoro spirituale di ogni singola lama, viene definito Arcano. Il termine cassa non è, quindi, scelto a caso: arcano proviene dal latino arcanus, congiunto etimologicamente ad arca, che vuol dire scrigno, da arceo, che significa ritenere, contenere. Il termine arcano, in qualità di aggettivo, significa “nascosto, occulto, segreto, misterioso” e come sostantivo indica una “cosa occulta, un mistero”.
In pratica, dunque, l’apertura della cassa equivale a una rivelazione: la rivelazione di un segreto. L’impegno iniziatico consiste nell’unire tutti i frammenti fino a ricostituire l’Unità. L’idea che le carte non siano state concepite una per una, come simboli separati, ma come parte di un’unità, si è consolidata attraverso un lungo processo giungendo, col passare degli anni, a scoperte che erano la prova della volontà di unione di questo “essere” che il Tarocco, di fatto, è.
È da questo che cominciò la comprensione che i Tarocchi sono un’entità che, attraverso un linguaggio ben preciso formato da: aggettivi, sostantivi, verbi, persino forme verbali quali l’attivo e il passivo, tempi (passato presente futuro), nonché numerologico, vuole comunicare, attraverso il tarologo, con il consultante.
COME SI COMPONGONO? 
I 78 Arcani sono costituiti da 56 Arcani Minori e 22 Arcani Maggiori. In passato si riteneva che gli Arcani Maggiori fossero stati aggiunti ai Minori solo successivamente e che quindi in origine non ci fossero. È questa una teoria che non ha nessun fondamento: i Tarocchi nascono come un tutt'uno e all'interno di quest’insieme unitario i Maggiori ed i Minori svolgono funzioni e ruoli, non solo ben definiti, ma anche strettamente inter-connessi. I Tarocchi sono un libro strutturato per immagini: potremmo definirli un Libro Muto che veicola un messaggio molto preciso. La trasmissione non avviene attraverso il linguaggio convenzionale della parola scritta ma attraverso disegni. Queste immagini o icone, sono costituite da un insieme di simboli che, con i colori e le etichette delle carte creano un linguaggio codificato. Questo è un punto assolutamente fondamentale e nuovo da comprendere: grazie alla scoperta della struttura codificata è oggi possibile affermare che nei Tarocchi ci sono Leggi e Codici Segreti. Le leggi, come ogni legge matematica, permettono di comprendere il modo in cui i simboli e i codici sono stati collocati: non vi è una disposizione casuale ma una struttura ordinata, complessa e coerente.

A COSA SERVONO?
I Tarocchi permettono di connettersi con qualcosa che è nascosto in noi e che abbiamo dimenticato
I Tarocchi sono tappe di un percorso di Iniziazione che conduce alla “Resurrezione”, cioè un sentiero che porta a ciò che si definisce una “seconda nascita”.
Uno strumento che rende possibile aiutare sé stessi e gli altri, attraverso la progressiva espansione di consapevolezza che ne deriva, in una profonda connessione con il nostro inconscio; rendendoci capaci di rintracciare le disfunzioni comportamentali che ci allontanano dai nostri obiettivi di realizzazione.

Ci aiutano a capire la nostra vita, le sue tappe, le sue prove, il suo senso. Molto spesso parlano spontaneamente a colui che pone una domanda e il tarologo è presente solo per ricordare che questo è possibile, divenendo un interprete trasparente. Questo incontro con i Tarocchi permette di vivere un momento privilegiato nel quale siamo in ascolto in un modo più presente rispetto al solito, perché siamo confrontati ad interrogativi senza risposta. Improvvisamente lasciamo entrare il Sacro nella nostra vita ed è questo l’importante: Bussate e vi sarà aperto!”. I Tarocchi sono una Porta su un altro universo, un universo nel quale ci interessiamo a noi stessi. Quando interroghiamo i Tarocchi diventiamo “santi” perché ricordiamo a noi stessi che esistiamo. Non siamo la semplice identità sociale nella quale molto spesso ci identifichiamo. Siamo esseri creatori, capaci di fare molto grazie al nostro libero arbitrio individuale. Il tarologo ha una responsabilità sacra. Può essere l’iniziatore di un momento. Deve annullarsi davanti alla Presenza. Deve diventare impersonale, essere solo un’apparenza, essere un nulla. Allora la risposta emergerà alla superficie della coscienza. Allora la Realtà apparirà nuovamente davanti agli occhi del consultante e dissiperà l’illusione che adombra la sua Anima.
Il consultante può avere o meno uno scopo nella vita e agisce secondo i propri piani, i propri progetti. Quando si preoccupa di conoscere il proprio futuro lo fa perché non valorizza abbastanza le azioni del presente, esita. Il presente è un attimo fugace: a incidere sullo sviluppo del consultante è il passato, che può essere una zavorra che tende a riprodurre nel futuro le esperienze traumatiche dell’infanzia e del passato. È opportuno vedere il presente come un punto da cui si apre un ventaglio di infinite possibilità. Il libero arbitrio consiste nello scegliere una di queste infinite possibilità. Eliminando la trappola della cosiddetta “lettura del futuro”,


I Tarocchi divengono uno strumento psicologico, un mezzo utile alla conoscenza di noi stessi. Affrontando onestamente le caratteristiche della nostra personalità deviata possiamo giungere alla conoscenza della nostra essenza reale, quindi a quello che in noi è innato e non acquisito. Condurre il consultante a smettere di essere quello che gli altri vogliono che sia per arrivare a essere quello che è veramente.
Partendo dal principio che i Tarocchi sono stati lanciati nel mondo come un gioco è necessario che la lettura sia strutturata come un gioco. In questo gioco tarologico lo scopo è supportare l’interlocutore aiutandolo a vivere. È un compito difficile: l’essere umano attuale può essere paragonato a un contenuto meraviglioso racchiuso in un contenitore malato. Ha dei limiti che difende con tenacia perché, per quanto dolorosi siano, si è identificato con loro. La sua coscienza si muove su piani diversi a secondo del suo stadio di evoluzione: se il Tarologo tenta di condurre il consultante ad una mutazione che elevi il suo livello di coscienza senza averlo preparato in precedenza, questi si sentirà come se gli avessero cavato un dente a mente lucida... Per cambiare bisogna voler cambiare, sapere che si può cambiare e infine accettare le conseguenze del cambiamento. Il lettore di Tarocchi, quindi, deve raggiungere una perfetta neutralità dimenticando i propri desideri, sentimenti e opinioni. Si deve trasformare in un “uomo invisibile” che trasmette un messaggio, il messaggio dei Tarocchi, al servizio del consultante.


Grazie😊
Le Tarot-La Via dell'Anima
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